Il mal di schiena è il disordine muscoloscheletrico più frequente al mondo. La fisioterapia può aiutarti a ridurre dolore e disabilità.

Il mal di schiena o lombalgia (o low back pain in inglese) è definito come "un dolore compreso tra il margine inferiore dell'arcata costale e le pieghe glutee inferiori, con o senza dolore alla gamba" (OMS).

E' un disturbo muscoloscheletrico con elevato impatto sulla popolazione generale: si stima che ne soffra circa il 10% della popolazione mondiale e che almeno una volta nella vita una persona possa sperimentarne un episodio che causa la disabilità più importante di tutte le altre condizioni.
 

Il mal di schiena può essere classificato in base alla causa sottostante in 
- specifico
- non specifico

Il mal di schiena non specifico indica una condizione per la quale non è possibile risalire ad una struttura ben definita: circa il 95% dei mal di schiena rientra in questa categoria.
Il mal di schiena specifico deriva da patologie ben definite, alcune delle quali richiedono un'attenzione medica (es. tumore, frattura, malattia reumatologica): per questo motivo durante la prima visita e per l'intero percorso di trattamento è opportuno monitorare il quadro clinico ed eventualmente avviare contatti con il medico di riferimento.

Dal punto di vista temporale, si considerano tre principali fasi del mal di schiena:
- ACUTO: da 0 a 4-6 settimane
- SUBACUTO: da 4-6 settimane a 3 mesi
- CRONICO: oltre i 3 mesi.

Circa il 40% dei pazienti ha una regressione spontanea e completa dei sintomi nelle prime due settimane con la gestione iniziale delle cure primarie, senza la necessità di indagini o rinvio a servizi specialistici.
Il restante 60% può sperimentare sintomi più a lungo termine per una serie di elementi multifattoriali che concorrono ad una prognosi meno favorevole (NICE Guidelines)

La gestione raccomandata dalle Linee Guida internazionali prevede una attenta valutazione finalizzata a:

- valutare la possibile presenza di elementi indicativi di un quadro specifico per un invio (in inglese referral) ad altro professionista (es. medico di medicina generale)

- individuare i fattori prognostici che possono influenzare il recupero

Il piano di trattamento dovrebbe prevedere i seguenti interventi:

- educazione ed informazione per ottimizzare le strategie di autogestione della persona

- Esercizi attivi (eventualmente anche di gruppo)

- Terapia manuale + terapia cognitivo-comportamentale

- Eventuale combinazione di esercizio fisico + approccio psicologico per persone che possono presentare elementi psicosociali rilevanti (es. depressione, paura del movimento)


E le indagini strumentali sono necessarie?
NO, a meno che:
- non si ritengano fondamentali per gestire in modo differente il disturbo della persona
- siano sospettate condizioni mediche specifiche (es. infezione, tumore)
- non vi sia un miglioramento dopo 4-6 settimane di trattamento

 

REFERENZE
- Evidence https://www.evidence.it/articolodettaglio/209/it/516/linee-guida-per-la-valutazione-e-il-trattamento-di-lombalgia-e-s/articolo